Perché Insieme a Sinistra

Insieme a sinistra, associazione costituita il 18 novembre 2009 e che riunisce i gruppi della sinistra, dovrà partire dalle premesse identitarie che seguono,  per elaborare progetti e costruire alleanze con gli altri soggetti politici allo scopo di affrontare le sfide del futuro.

Premesse

L’aggregazione è un’opportunità, un mezzo non un fine, dagli esiti incerti: essa può contribuire a migliorare la vita dei cittadini e il loro ambiente, grazie a maggiori risorse finanziarie e umane, offrendo servizi più efficienti con personale qualificato, ma può anche contribuire a svuotare di senso i Comuni esistenti, trasformandoli in quartieri periferici, poveri di vita interna, di senso di appartenenza, di relazioni umane, indebolendo il significato di cittadinanza.

L’identità collettiva va costruita in senso positivo: non come ripiegamento individuale o di gruppo su se stessi di fronte alla rapida trasformazione sociale, ma come affermazione di una comunità con solide radici culturali, consapevole della propria specificità in una realtà globalizzata e policentrica, decisa ad affermare i propri diritti attraverso ambiziosi progetti per il benessere dei suoi membri. Un benessere che presuppone innanzitutto la soddisfazione di alcuni bisogni fondamentali, pena l’emarginazione e la paura: lavoro e reddito dignitosi, qualità dell’ambiente e dell’alloggio, accesso a servizi indispensabili per la salute, la formazione, la cultura, lo svago.
Questo comune sentimento di appartenenza, oltre che dalla conoscenza e dalla cura del territorio, è segnato dalle nostre relazioni sociali, alimentate dalla presenza di istituzioni locali che permettono di realizzare una democrazia partecipativa, oltre che da un tessuto di associazioni a cui possiamo accedere nel tempo libero. E’ questo un patrimonio radicato nella nostra realtà, che occorre valorizzare, offrendogli i necessari supporti logistici e finanziari, distribuiti però in modo razionale: pensiamo alla pianificazione di infrastrutture costose, sia nella costruzione sia nella loro manutenzione, come lo sono centri sportivi e polivalenti, ma anche alla necessaria riappropriazione sociale di vecchi edifici pubblici, all’accesso a parchi, spazi di gioco, centri di ritrovo per giovani e anziani. Essi devono d’altra parte essere collegati da un’efficace rete di trasporti collettivi, offrendo a tutti gli abitanti dei Paesi aggregati pari opportunità d’accesso.

L’integrazione tra le diverse componenti del tessuto sociale, in cui gli uni possano ancora essere un utile supporto per gli altri, è un ulteriore aspetto da consolidare: ciò significa rafforzare la coesione sociale tra generazioni, tra persone autosufficienti e dipendenti, tra cittadini svizzeri e stranieri, in modo che la differenza diventi un valore riconosciuto, un arricchimento, un’occasione di scambio di esperienze e sensibilità e non una penalizzazione, che spesso si somma alla disparità sociale. 

Attraverso il moderno concetto di “cittadinanza attiva” avviene un passo ulteriore nella relazione tra amministrazione e cittadinanza, volto a superare il rapporto bipolare e gerarchico tra amministratori e amministrati, tra chi si occupa del bene pubblico e chi si dedica ai propri affari. Si tratta di un paradigma pluralista e paritario, che parte dalla constatazione della complessità dei problemi della società odierna, dell’impossibilità da parte delle istituzioni pubbliche di affrontarli da sole e degli elevatissimi costi per la loro soluzione. E’ questo un modello di amministrazione condivisa, fondato sul principio di sussidiarietà orizzontale e di collaborazione, che si realizza allorché “i cittadini si attivano autonomamente dando vita ad iniziative di interesse generale, che le istituzioni sono tenute a sostenere, facilitare ed integrare nelle loro politiche”, facendo leva sugli interessi anziché sul potere di costrizione. 

Le sfide del (presente e del) futuro

 Lo sviluppo sostenibile è tale se riesce a soddisfare i bisogni delle generazioni attuali senza compromettere la capacità delle generazioni future di soddisfare i propri bisogni., il che richiede un cambiamento radicale sui temi del risparmio energetico, dello sviluppo territoriale e dei trasporti, dell’economia, dell’uso delle risorse naturali.

La cultura deve avere un ruolo prioritario. I valori culturali che identificano e mettono in contatto comunità locali, regionali e nazionali sembrano esposti al rischio di essere schiacciati dalle forze del “mercato globale”, l’unico antidoto è rappresentato dalla potente forza sociale dell’insieme di molte comunità fortemente radicate sul territorio, legate al loro interno da relazioni sociali integrate e connesse le une alle altre da una comune percezione dell’ importanza di tutelare la diversità culturale.
La sicurezza. I pericoli possono essere di tre tipi: quelli che minacciano la nostra incolumità e i nostri averi, quelli che riguardano la stabilità e l’affidabilità dell’ordine sociale e quelli che insidiano la propria collocazione nel mondo e la propria identità, esponendoci alla possibilità di essere umiliati ed esclusi a livello sociale.
Ebbene se per i primi due pericoli le leggi e gli organi preposti a Mendrisio sono a nostro parere in grado di affrontare la situazione, per il terzo tipo di pericolo servono nuove e appropriate politiche sociali.

Perché Insieme a Sinistra